Possiamo paragonare la strategia dei nuovi farmaci a quella impiegata dai Greci per risolvere il lungo assedio di Troia: HER2 è infatti utilizzata come “vettore” per far entrare la tossina all’interno della cellula tumorale e ciò, nella maggioranza dei casi, senza provocare effetti collaterali invalidanti.
Maurizio Scaltriti
Premessa
Due articoli pubblicati sulla rivista Cancer Discovery (link in calce a questo post) sottolineano il potenziale utilizzo di anticorpi in grado di attaccare i tumori positivi alla proteina HER2 e fornire una terapia efficace su diverse forme tumorali, tra cui il cancro ai polmoni. È stato un ricercatore italiano che da tempo conduce i suoi studi negli Stati Uniti, Maurizio Scaltriti, vicepresidente di Medendi, a guidare uno dei due team che hanno lavorato su questa sperimentazione dei farmaci anti-HER2 al Memorial Sloan Kettering di New York.
La ricerca
La ricerca è partita dalla constatazione che per le pazienti con cancro al seno o allo stomaco positivi per HER2 esistono farmaci mirati come il trastuzumab (Herceptin®) che hanno migliorato significativamente le loro aspettative di sopravvivenza. Questi farmaci bloccano efficacemente la proteina HER2, inibendo la crescita delle cellule tumorali. Sebbene l’alterazione genetica responsabile della sovraespressione di questa proteina sia spesso riscontrata in altre tipologie di tumori come il cancro al polmone, in questi casi il farmaco non si è rivelato altrettanto efficace.
Il promettente approccio del team di Scaltriti è basato sull’utilizzo di una terapia a base di anticorpi chiamati Antibody-Drug Conjugates (ADCs). Questi farmaci consistono in anticorpi, capaci di colpire in maniera mirata la proteina HER2, utilizzati insieme a una tossina. Gli anticorpi sono efficaci nell’individuare l’HER2 nel tumore del paziente, e la tossina è in grado di uccidere qualunque cosa sia raggiunta dall’anticorpo. In questo modo, la tossina è indirizzata in maniera mirata alle cellule tumorali ed è in grado di fornire risultati sorprendenti. In una prima fase di studi clinici condotta al Memorial Sloan Kettering e in molti altri ospedali negli Stati Uniti e in Giappone, sono stati rilevati incoraggianti segnali di efficacia da parte di un ADC (trastuzumab deruxtecan – già impiegato per tumori al seno e allo stomaco) nei confronti di svariati tumori con alterazioni genomiche di HER2. Nello specifico, Scaltriti e Li hanno dimostrato la sua efficacia in più del 70% di pazienti con cancro al polmone positivo per amplificazione o mutazione di HER2.
Dato che il primo test era limitato a 60 pazienti si è deciso di attivare velocemente altri studi in svariati tipi tumorali e con un numero maggiore di pazienti. Bob Li, l’oncologo che lavora al progetto, si è dimostrato molto ottimista dopo questa prima fase di studi: “Siamo entusiasti dei risultati di questa fase preliminare di test; il T-DXd (che è sempre trastuzumab deruxtecan) è probabilmente destinato a rivoluzionare i protocolli di cura per i pazienti con tumori positivi alla proteina HER2 o con mutazione HER2 non solo alla mammella o allo stomaco, ma in molte altre sedi. Non vediamo l’ora di ricevere conferma delle prime evidenze nei successivi test clinici in corso”.
In sintesi, gli scienziati sanno da tempo che questo tipo di farmaci agisce sulle cellule tumorali, prima legandosi alla proteina HER2 all’esterno della cellula tumorale, e poi facendosi ‘ingerire’ dalla cellula tumorale stessa per colpirla efficacemente dall’interno. Poiché i tumori con una mutazione HER2 sono tra i più attivi nell’incorporare il farmaco, i ricercatori hanno fatto leva su questa caratteristica aggiungendo un’ulteriore molecola al mix di farmaci. Il farmaco risultante si chiama ado-trastuzumab emtansine (Kadcyla®) ed è, come il T-DXd, particolarmente efficace nel combattere i tumori con mutazione o amplificazione della proteina HER2.
Conclusioni
Questi studi rappresentano davvero un’ottima notizia per i pazienti: strategie terapeutiche (contro tumori HER2 positivi) prima applicate solo al caso di cancro alla mammella o gastrico, sono state testate e si sono rivelati efficaci contro altri tumori (sempre HER2 positivi ma in sedi differenti da mammella e stomaco) per i quali, nella maggior parte dei casi e fino ad oggi, non esisteva alcuna terapia mirata efficace.
“Possiamo paragonare la strategia dei nuovi farmaci a quella impiegata dai Greci per risolvere il lungo assedio di Troia. La proteina HER2 è infatti utilizzata come “vettore mirato” – proprio come l’imponente cavallo ligneo che nascondeva Ulisse e gli altri “incursori” – per far entrare i ‘nemici’ (nemici del tumore, dunque alleati dei pazienti) all’interno della cellula tumorale e ciò, nella maggioranza dei casi, senza provocare effetti collaterali invalidanti” … “Grazie al lavoro della ricerca e della sperimentazione, stiamo diventando sempre più abili nell’aggirare le difese del tumore e quindi sempre più efficaci nel combatterlo.” dice il Dottor Scaltriti, Vicepresidente di Medendi.
Link
HER2-Mediated Internalization of Cytotoxic Agents in ERBB2 Amplified or Mutant Lung Cancers