I linfociti, in via generale, sono una componente fondamentale del nostro sistema immunitario, un gruppo specifico di leucociti (globuli bianchi). Le cellule CAR-T (Chimeric Antigen Receptor T cells) sono linfociti della famiglia T (la “T” deriva dalla loro produzione che, per lo più, avviene nel Timo) modificati in laboratorio in modo da attaccare specificamente cellule tumorali.
È questa la particolarità che rende le CAR-T promettenti: una volta iniettate nel paziente, questi linfociti “istruiti” si legano alle cellule tumorali e, dopo essersi attivati e riprodotti, le distruggono.
Negli Stati Uniti e in Europa, le CAR-T sono state di recente approvate dalla FDA (Federal Drug Administration, l’ente statunitense responsabile per l’approvazione dei farmaci) e dall’EMA (Agenzia Europea per i Medicinali) per il trattamento delle leucemie a cellule B, mentre per altri tipi di leucemie e per i linfomi, il loro impiego è oggetto di studi clinici attualmente in fase avanzata. Altri studi, inoltre, indagano già da tempo l’efficacia delle CAR-T anche su certi tipi di tumori solidi come quello del polmone, del colon-retto e gastrico.
La funzione fondamentale delle CAR-T, come già espresso, è la distruzione delle cellule tumorali, un compito che svolgono attraverso diversi meccanismi; tra questi, la secrezione di immunosubstrati chiamati citochine e interleuchine. È da questo meccanismo che dipende uno degli effetti collaterali più comuni delle CAR-T: la Sindrome da Rilascio di Citochine (CRS, Cytokine Release Syndrome), una condizione determinata da un rilascio massiccio e rapido di citochine nel sangue. Se molti pazienti hanno reazioni minori, esistono però casi in cui la reazione può essere grave e comportare nausea, cefalea, tachicardia, ipotensione e turbe del ritmo cardiaco. Per contrastare questa evenienza e’ possibile ricorrere all’uso di anticorpi contro la citochina IL-6 (Interleuchina-6) o il suo recettore e l’impiego di steroidi. .
Conclusioni
Considerandone l’efficacia e la possibilità di limitarne gli effetti collaterali, le CAR-T appaiono molto promettenti, al punto che potrebbero ragionevolmente diventare lo standard of care per molte patologie neoplastiche ematologiche. Un inconveniente di questa promettente opzione terapeutica rimane, al momento, il costo, ancora nell’ordine di centinaia di migliaia di dollari. Per superare questo ostacolo si stanno esplorando diverse opzioni, come ad esempio delocalizzare la produzione in modo da abbassare i costi mantenendo la qualità’ del prodotto.
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