Il tasso di sopravvivenza e la mortalità del melanoma sono indicatori fondamentali per valutare l’efficacia delle strategie di prevenzione e di controllo, di diagnosi e di trattamento. I dati messi in evidenza dagli studi e riportati in questo articolo riflettono la percentuale di persone con melanoma che sopravvivono per un determinato periodo di tempo dopo la diagnosi e la percentuale di persone che non sopravvivono alla malattia. Esaminando attentamente il tasso di sopravvivenza e la mortalità del melanoma, è possibile comprendere meglio l’entità del rischio e l’importanza della diagnosi precoce. In questo approfondimento, quindi, verrà fornita una definizione della patologia oncologica, la sua pericolosità a breve e lungo termine e i dati a sostegno di tali previsioni.
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Melanoma: cos’è e quali sono i sintomi?
Si definisce melanoma cutaneo un tumore che origina dalla trasformazione maligna dei melanociti, ovvero le cellule che formano parte della pelle. Si tratta, in sostanza, del cancro della pelle, ovvero l’organo più esteso del corpo umano; oltre ad estendersi in ampiezza, presenta anche una stratificazione interna:
- l’epidermide, che è lo strato più esterno della cute ed è responsabile della protezione dagli agenti esterni, contiene i melanociti;
- il derma (o dermide), è uno strato ricco di vasi sanguigni, nervi, ghiandole sudoripare e follicoli piliferi;
- il tessuto sottocutaneo (ipoderma), costituito da grasso e tessuto connettivo, isola il corpo aiutando a mantenere la giusta temperatura.
I melanociti che interessano il melanoma fanno parte, insieme ai cheratinociti, dell’epidermide: si possono definire come cellule pigmentate che producono melanina, un pigmento che conferisce la colorazione caratteristica alla pelle e, allo stesso tempo, la protegge dagli effetti dannosi delle radiazioni solari. Non è raro che, in condizioni normali, i melanociti diano luogo a nevi (termine tecnico per il comune neo), che sono agglomerati scuri più o meno grandi, ben visibili sulla superficie della pelle [1].
Non è del tutto chiaro cosa scateni le mutazioni genetiche, all’interno dei melanociti, responsabili dello sviluppo delle forme tumorali della pelle. Sembra dimostrato, tuttavia, che la mutazione maligna dei melanociti è spesso causata da danni al DNA innescati da diverse cause, tra cui l’esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti (UVA e UVB). Anche alcune caratteristiche fisiche possono essere fattori di rischio per lo sviluppo di un melanoma: carnagione pallida, occhi chiari, capelli biondi o rossi, lentiggini o lentigo, presenza di numerosi nei o macchie di varie dimensioni e colori sulla pelle possono contribuire alla possibilità di sviluppare una mutazione maligna [3].
Bisogna inoltre sapere che esistono più tipi di melanoma. Il melanoma che si sviluppa sulla pelle, (detto “melanoma cutaneo” e fin qui descritto) è di gran lunga la tipologia più comune, ma la neoplasia si può manifestare anche in altre aree del corpo, in cui sono presenti i melanociti (“melanoma non cutaneo”): ad esempio, l’occhio (si parla, in questo caso di “melanoma intraoculare”) e le mucose di bocca, naso, ano, vulva e vagina (“melanoma mucosale”) [2].
Il melanoma cutaneo interessa soprattutto le persone di età compresa tra i 45 e i 50 anni, sebbene l’età media alla diagnosi si stia gradualmente abbassando negli ultimi decenni. Raramente colpisce i bambini. I casi in Italia sono quasi egualmente distribuiti tra i due sessi (si stimano circa 7.300 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e 6.700 tra le donne), ma l’incidenza generale è in continua crescita, tanto da far registrare un aumento del 100% negli ultimi 10 anni [1].
I melanomi non cutanei rappresentano invece circa il 4-5% di tutti i melanomi [2], e intessano quasi sempre l’occhio, soprattutto a livello dell’uvea, ovvero il rivestimento vascolare del bulbo oculare (80% dei casi). I melanomi mucosali sono ancora più rari rispetto a quelli oculari, ma, sebbene rappresentino solo l’1% di tutti i melanomi, hanno una particolare rilevanza all’interno dell’oncologia che interessa genitali e apparato riproduttivo (tumori vulvari, vaginali e anali).
Melanoma: quanto è pericoloso?
Il melanoma cutaneo è il tipo più comune di melanoma ed è noto per essere uno dei tumori cutanei più pericolosi per la salute. La sua pericolosità deriva dal fatto che può diffondersi ad altri organi del corpo attraverso metastasi: se rilevato in una fase precoce, prima che si siano verificate metastasi, le possibilità di guarigione sono ancora più che incoraggianti. Al contrario, se il melanoma cutaneo viene trascurato o non trattato tempestivamente, può estendersi ai linfonodi e ad altre parti del corpo, diventando molto più difficile da trattare e potenzialmente letale.
Il melanoma non cutaneo, d’altro canto, sebbene meno comune del melanoma cutaneo, può essere altrettanto pericoloso (o persino più pericoloso in alcune situazioni: essendo meno noto e essendoci meno consapevolezza dei rischi di incorrere in una malattia oncologia del genere, la diagnosi viene spesso sottovalutata). Il melanoma che si sviluppa negli occhi, ad esempio, può portare alla perdita della vista, prima di diffondersi ad organi vitali e metastatizzare. Anche il melanoma mucosale, ad esempio quello della bocca o della zona genitale, può diffondersi a livello linfonodale e divenire metastatico.
In generale si può affermare che il melanoma, tanto quello cutaneo quanto quello non cutaneo, deve considerarsi una patologia grave e richiedere un trattamento rapido ed efficace. Come sempre, la prognosi dipende dalla fase in cui viene diagnosticato e dalla localizzazione: la chiave per la gestione di queste forme di melanoma è quindi in primo luogo una diagnosi precoce. Gioca un ruolo importante anche la prevenzione attraverso l’uso di protezione solare e l’esame della pelle è importante per identificare eventuali cambiamenti sospetti e consultare un medico [1].
Esporsi al sole, specialmente nei mesi estivi, in modo non moderato e senza protezioni rappresenta quindi un pericolo, perché può danneggiare il DNA delle cellule della pelle e innescare la trasformazione tumorale. Allo stesso modo e per lo stesso motivo, anche le lampade e i lettini solari sono pericoli se usati in modo inadeguato: essendo fonte di raggi ultravioletti, il loro uso va considerato con un medico o uno specialista, e non deve mai diventare una forma di abuso.
Altri fattori di rischio noti riguardano:
- l’insufficienza del sistema immunitario (che può essere provocata, ad esempio, da precedenti chemioterapie o trapianti)
- alcune malattie ereditarie (tra cui lo xeroderma pigmentoso, nel quale il DNA non riesce a riparare i danni causati dalle radiazioni)
- la presenza di un parente di primo grado già interessato da questo tumore [1].
La valutazione e la gestione del melanoma richiedono solitamente una collaborazione tra dermatologi, oncologi e altri specialisti, a seconda della localizzazione del tumore.
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Melanoma: tasso di sopravvivenza e mortalità
Quando si tratta di patologie oncologiche, è sempre importante ricordare che il tasso di sopravvivenza e la mortalità, nel melanoma così come in altri tipi di tumore, variano notevolmente in base a diversi fattori, inclusa la fase della malattia al momento della diagnosi, la progressione della patologia e il tipo di melanoma.
Recenti studi attestano che in Italia la sopravvivenza netta a 5 anni standardizzata per età è pari all’87,8% dei casi di diagnosi per gli uomini e all’90,8% dei casi diagnosticati per le donne (questi dati si riferiscono a casi incidenti nel periodo 2010-2014, con follow-up al 2018).
In base alle Linee guida AIOM 2021, il tasso di sopravvivenza a 5 anni varia anche in base alle diverse aree geografiche di diffusione, registrando delle notevoli differenze tra Nord, Centro e Sud Italia. In particolare, questo dato si attesta:
- all’88% negli uomini e al 91% nelle donne nel Nord Est Italia;
- all’85% negli uomini e all’89% nelle donne dell’Italia del Nord Ovest e in Italia centrale;
- fino all’80% negli uomini e all’84% nelle donne nell’Italia meridionale [4].
Per quanto riguarda la mortalità, negli ultimi 5 anni i decessi attribuiti a melanoma cutaneo in Italia sono stati contati in 4000 negli adulti maschi e in oltre 3000 nelle femmine, che corrispondono a tassi medi di mortalità rispettivamente di 5 e 6 su 100.000 abitanti l’anno. Anche in questo casi, però, ci sono punte di incidenza superiori in ambedue i sessi in base alla localizzazione territoriale: a Trieste, ad esempio, il tasso di mortalità supera il 10 per 100.000 abitanti e si attesta su 6-7 ogni 100.000 abitanti a Genova, in Veneto ed in Romagna [5].
In generale, è importante sottolineare che il tasso di sopravvivenza specifico può variare notevolmente da caso a caso, anche in rapporto allo stadio della malattia al momento della diagnosi. È fondamentale che i pazienti affetti da melanoma lavorino a stretto contatto con il loro team medico per comprendere la loro situazione individuale e le opzioni di trattamento disponibili.
In sintesi
Il melanoma è un tipo di cancro della pelle che origina nei melanociti, le cellule responsabili della produzione di melanina. Si tratta di una forma di cancro della pelle che ha un alto tasso di sopravvivenza quando diagnosticato e trattato precocemente ma può essere molto pericoloso se non riconosciuto in tempo.
In Italia, la sopravvivenza a 5 anni per il melanoma varia notevolmente in base al genere e all’area geografica. Nel periodo 2010-2014, il tasso di sopravvivenza a 5 anni è stato dell’87,8% per gli uomini e dell’90,8% per le donne. Tuttavia, esistono differenze regionali significative, con le regioni settentrionali che mostrano tassi di sopravvivenza più alti rispetto al Sud. La mortalità annuale per il melanoma cutaneo è stata di circa 4.000 casi negli uomini e 3.000 nelle donne in Italia negli ultimi 5 anni, con tassi medi di mortalità di 5 e 6 su 100.000 abitanti l’anno rispettivamente.
Fonti e bibliografia
- AIRC, Melanoma cutaneo URL: https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/guida-ai-tumori/melanoma-cutaneo
- AIRC, Melanoma non cutaneo URL: https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/guida-ai-tumori/melanoma-non-cutaneo
- National Library of Medicine, Malignant Melanoma URL: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK470409/
- IMI Intergruppo Melanoma Italiano, Epidemiologia URL: https://www.melanomaimi.it/epidemiologia.html
- Istituto Superiore di Sanità, Melanoma URL: https://www.epicentro.iss.it/melanoma/