Il tumore al seno, dai suoi sintomi alla diagnosi, dai fattori di rischio alle opzioni di trattamento. In questo articolo sarà descritta l’importanza degli interventi chirurgici come la mastectomia e si introdurranno l’immunoterapia e la terapia mirata (target therapy) come nuove prospettive terapeutiche.
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Tumore al seno: cos’è?
Il tumore al seno, noto anche come carcinoma mammario, è una forma di cancro che ha origine nel tessuto della mammella. Principalmente colpisce le donne, ma può interessare anche gli uomini, sebbene in modo molto più raro. Questa malattia si sviluppa quando le cellule della ghiandola mammaria iniziano a crescere in modo anomalo e incontrollato, formando una massa o un nodulo, noto come tumore o lesione. Nel corso del tempo, queste cellule tumorali possono diffondersi ad altre parti del corpo attraverso il sistema linfatico o il flusso sanguigno, causando il passaggio a stadi più avanzati di cancro.
Il seno è composto da tre componenti principali: i lobuli, i dotti e il tessuto connettivo. I lobuli funzionano come ghiandole che producono latte, i dotti agiscono come condotti per far giungere il latte al capezzolo e il tessuto connettivo, composto da elementi fibrosi e grassi, fornisce supporto strutturale e coesione.
Il cancro al seno è una condizione caratterizzata dalla crescita incontrollata delle cellule all’interno del seno. Esistono vari tipi di cancro al seno, determinati dalle specifiche cellule del seno che subiscono una trasformazione maligna.
La maggior parte dei tumori al seno ha origine nei dotti o nei lobuli. Con l’evolversi della malattia, il cancro al seno può diffondersi al di là del seno attraverso vasi sanguigni e vasi linfatici. Quando il cancro al seno si diffonde ad altre parti del corpo, si parla di metastasi [1].
Tipologie
Le forme più comuni di cancro al seno includono [1]:
- Carcinoma Duttale Invasivo (CDI): questo tipo ha origine nei dotti mammari e successivamente si estende al di là di essi, infiltrando altre aree del tessuto mammario. Le cellule cancerose invasive hanno la capacità di metastatizzare e diffondersi in altre parti del corpo;
- Carcinoma Lobulare Invasivo (CLI): originato nei lobuli mammari, questo tipo di cancro mostra una propensione a diffondersi dai lobuli ai tessuti mammari circostanti. Queste cellule cancerose invasive possono metastatizzare in altre sedi anatomiche.
Inoltre, esistono diverse forme meno comuni di cancro al seno, tra cui la malattia di Paget, il carcinoma midollare, il carcinoma mucinoso e il carcinoma mammario infiammatorio.
Il Carcinoma Duttale In Situ (CDIS) indica un disturbo mammario con il potenziale di evolvere in un cancro al seno invasivo; le cellule maligne sono confinate nella parete del dotto e non hanno ancora invaso i tessuti mammari circostanti.
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Tumore al seno: fattori di rischio
Diversi fattori possono aumentare il rischio di sviluppare il tumore al seno. Tra questi, le mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 giocano un ruolo significativo, essendo responsabili di una percentuale considerevole di casi ereditari di cancro al seno [2]. L’età è un altro fattore determinante, poiché il rischio di sviluppare questa malattia aumenta con l’avanzare degli anni. Una storia familiare di tumori al seno o alle ovaie, in particolare in parenti di primo grado, come madre o sorelle, è associata a un aumentato rischio. La menopausa tardiva o l’inizio precoce delle mestruazioni, l’esposizione prolungata agli estrogeni, l’obesità, il consumo eccessivo di alcol, il fumo e una dieta ricca di grassi possono anch’essi contribuire all’incremento del rischio di tumore al seno.
Di seguito il dettaglio dei fattori di rischio, cosiddetti “non modificabili” (su cui la donna non ha controllo) per lo sviluppo del tumore del seno [3]:
- età (il rischio aumenta dopo i 50 anni);
- ereditarietà (tra i 5 il 7% dei tumori del seno è trasmessa dai genitori);
- primo ciclo mestruale precoce (prima dei 12 anni);
- menopausa tardiva (dopo i 55 anni);
- assenza di gravidanza.
Tra i fattori “modificabili”, ovvero su cui la donna può esercitare un certo grado di controllo e prevenzione [3]:
- contraccezione orale;
- terapia ormonale sostitutiva;
- sovrappeso o obesità;
- dieta ricca di grassi e zuccheri;
- consumo di alcol;
- fumo.
Curiosamente, pare che l’allattamento riduca le probabilità di insorgenza di tumore del seno [4].
Tumore al seno: sintomi
Il tumore al seno può manifestarsi attraverso vari sintomi, sebbene alcuni pazienti possano non presentare alcun segno evidente nelle fasi iniziali. I sintomi comuni includono la presenza di un nodulo o di una massa palpabile nel seno o sotto l’ascella. La pelle del seno potrebbe presentare cambiamenti, come arrossamenti, ispessimenti o irregolarità. Altri segni includono indolenzimento della mammella, la retrazione o deformità del capezzolo, secrezioni anomale e la presenza di noduli nei linfonodi.
Nel dettaglio [5]:
- un nuovo nodulo o un’area di tessuto ispessito in uno dei due seni;
- un cambiamento nelle dimensioni o nella forma di uno o entrambi i seni;
- una fuoriuscita di liquido da uno qualsiasi dei capezzoli;
- un nodulo o un gonfiore nell’area ascellare;
- un cambiamento nell’aspetto o nella consistenza della pelle, come la retrazione o la formazione di fossette, una eruzione o arrossamento;
- una eruzione cutanea (simile all’eczema), croste, desquamazione o prurito della pelle o arrossamento sul o intorno al capezzolo;
- un cambiamento nell’aspetto del capezzolo, come il suo restringimento all’interno del seno.
Il primo sintomo di una lesione tumorale al seno che la maggior parte delle donne nota è un nodulo o un’area di tessuto ispessito nel loro seno. La maggior parte dei noduli al seno non sono cancerosi, ma è sempre meglio farli controllare da un medico. Il dolore al seno di solito non è un sintomo del cancro al seno.
Tumore al seno: diagnosi
La diagnosi precoce del tumore al seno è fondamentale per un trattamento efficace e per aumentare le possibilità di sopravvivenza della paziente. Gli esami diagnostici includono la mammografia, che è una radiografia del seno utile a rilevare eventuali anomalie, e l’ecografia mammaria, che utilizza ultrasuoni per analizzare il tessuto mammario. La risonanza magnetica può essere impiegata per ottenere immagini dettagliate. Tuttavia, la diagnosi definitiva viene effettuata attraverso una biopsia, un prelievo di tessuto dalla lesione per l’istologico, che conferma la presenza di cellule tumorali e ne determina il tipo e lo stadio.
Di seguito l’elenco dei test e degli esami volti ad accertare la presenza di una neoplasia e fugare ogni dubbio diagnostico [6]:
- Mammografia ed ecografia mammaria, ovvero un esame Rx della mammella e un esame che utilizza onde sonore ad alta frequenza per produrre un’immagine dell’interno delle mammelle della paziente, evidenziandone eventuali masse o anomalie;
- Biopsia: consiste nel prelevare un campione di cellule del seno e testarlo per vedere se sono cancerose. A seconda del tipo di sospetto tumore, potranno essere disposte diverse tipologie di biopsia, quali la biopsia ago aspirato, che potrebbe essere utilizzata per testare un campione delle cellule o per drenare una piccola massa piena di liquido (cisti benigna), oppure – la più comune – la biopsia con ago, che attraverso un ago asporta un piccolo campione di tessuto dal seno per successiva analisi in laboratorio, oppure la Biopsia mammaria vacuum assistita stereotassica che, in anestesia locale e con l’ausilio dei raggi X, consente l’aspirazione del tessuto mammario mediante un ago da biopsia [7].
Tumore al seno: l’importanza della prevenzione
La prevenzione del tumore al seno è un aspetto cruciale nella lotta contro questa malattia e include l’adozione di uno stile di vita sano, con una dieta equilibrata e ricca di frutta e verdura, l’esercizio fisico regolare, il controllo del peso corporeo e il limitato consumo di alcol. Gli esami finalizzati alla prevenzione del tumore al seno iniziano a partire dai 20 anni, con controlli annuali del seno condotti da uno specialista senologo. Successivamente, a partire dai 45-50 anni, è consigliata la mammografia biennale. In donne più giovani, l’ecografia è considerata solo in caso di necessità [8].
L’autopalpazione mensile del seno (osservazione e palpazione [8]) è altresì un metodo semplice ma efficace, a partire dai 20 anni, per rilevare eventuali cambiamenti nella mammella, e richiedere un consulto medico in caso di anomalie.
A partire dai 45-50 anni, inoltre, l’AIRC (Associazione Italiana Ricerca contro il Cancro) suggerisce di sottoporsi periodicamente a esami strumentali quali la mammografia, integrata con altri esami come l’ecografia o la risonanza magnetica: rilevare un tumore ancora in fase molto precoce aumenta in modo significativo la possibilità di una cura completa [8].
Nonostante ogni anno, in Italia, vengano diagnosticati all’incirca 55.000 nuovi casi di neoplasia del seno (500 di essi sono diagnosticati a uomini), grazie ai progressi della scienza diagnostica e della medicina, nonché ad una crescente sensibilizzazione sull’importanza della prevenzione, si registra un generale miglioramento della prognosi e un evidente calo della mortalità dei pazienti (-6% tra il 2015 e il 2020) [8].
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Tumore al seno: terapia e trattamento
Il trattamento del tumore al seno è un processo complesso che richiede un approccio multidisciplinare, personalizzato in base allo stadio della malattia, al tipo di tumore e alle caratteristiche individuali della paziente. Due approcci terapeutici innovativi che stanno guadagnando sempre più importanza sono l’immunoterapia e la terapia mirata (target therapy).
Interventi Chirurgici
Il tumore al seno è una delle neoplasie più comuni tra le donne, ma il progresso della medicina e delle terapie ha reso possibile trattare efficacemente questa patologia, soprattutto attraverso interventi chirurgici mirati [9]:
- mastectomia: un intervento chirurgico in cui si rimuove completamente il seno affetto dal tumore. Esistono diverse varianti di mastectomia, tra cui la mastectomia totale o semplice, che comporta la rimozione di tutto il seno interessato, senza toccare i muscoli pettorali sottostanti; la mastectomia radicale modificata, che prevede la rimozione del seno, dei linfonodi ascellari e della membrana sottostante il muscolo pettorale; mastectomia parziale o conservativa, conosciuta anche come lumpectomia o quadrantectomia, consiste nella rimozione solo della parte interessata dal tumore, preservando il resto del seno;
- chirurgia dei linfonodi: durante l’intervento chirurgico per il tumore al seno, spesso vengono rimossi anche i linfonodi ascellari per valutare la presenza di metastasi. Questo procedimento aiuta a determinare l’estensione del tumore e la necessità di ulteriori trattamenti come la radioterapia;
- ricostruzione del seno: durante (“ricostruzione immediata”) o dopo (“ricostruzione differita”) un intervento di mastectomia, molte donne scelgono di sottoporsi a un intervento di ricostruzione del seno. Questo processo può avvenire immediatamente dopo la mastectomia o in un secondo momento. Sono disponibili diverse opzioni di ricostruzione, tra cui l’uso di protesi o il prelievo di tessuto da altre parti del corpo.
Gli interventi chirurgici sono spesso una componente cruciale del piano di trattamento, affiancati da cure aggiuntive, neoadiuvanti (somministrate prima dell’operazione) o adiuvanti, come radioterapia (per distruggere le cellule tumorali residue), chemioterapia (per ridurre il rischio di recidiva e metastasi) e terapie mirate.
Immunoterapia
L’immunoterapia, che trova largo impiego nel trattamento di alcuni tipi di tumore al seno, consiste nella somministrazione di farmaci volti a potenziare la risposta immunitaria della paziente al fine di riconoscere ed eliminare in modo più efficace le cellule cancerogene agendo su specifiche proteine coinvolte nel sistema immunitario [10]:
- Inibitori dei checkpoint immunitari per il tumore al seno: un sistema immunitario sano presenta la capacità di non attaccare le cellule normali dell’organismo. A tal fine, esso fa uso di proteine, note come “checkpoint”, presenti sulle cellule del sistema immunitario che devono essere attivate o disattivate per innescare una risposta difensiva. Le cellule tumorali del seno talvolta sfruttano questi checkpoint per evitare di essere attaccate dal sistema immunitario. Farmaci mirati alle proteine dei checkpoint contribuiscono a ripristinare la risposta immunitaria contro le cellule tumorali del seno;
- Inibitore di PD-1: il Pembrolizumab è un farmaco mirato al recettore PD-1, una proteina presente sulle cellule T del sistema immunitario che normalmente contribuisce a prevenire l’attacco delle stesse verso altre cellule dell’organismo. Bloccando il PD-1, questi farmaci potenziano la risposta immunitaria contro le cellule tumorali del seno, spesso consentendo la riduzione delle dimensioni dei tumori.
Terapia mirata (Target Therapy)
Le terapie antitumorali mirate (Target Therapy) sono trattamenti che puntano a specifiche caratteristiche delle cellule tumorali, come una proteina che consente alle cellule tumorali di crescere in modo rapido o anomalo. Le terapie mirate hanno generalmente una minore probabilità rispetto alla chemioterapia di danneggiare le cellule normali e sane. Alcune terapie mirate consistono nella somministrazione di anticorpi che agiscono in modo simile agli anticorpi prodotti naturalmente dal sistema immunitario [11]:
- gli inibitori di CDK4/6 sono una classe di farmaci utilizzati per trattare alcuni tipi di tumore al seno positivi per i recettori degli ormoni e negativi per HER2. Questi farmaci interrompono il processo attraverso il quale le cellule tumorali al seno si dividono e si moltiplicano [11];
- le terapie anti-HER2 (anche chiamate inibitori di HER2 o terapie mirate HER2) sono una classe di farmaci utilizzati per trattare tutti gli stadi del tumore al seno HER2-positivo, dalla fase iniziale a quella metastatica. Il tumore al seno metastatico è un cancro che ha avuto diffusione in altre parti o organi del corpo lontani dal seno, come ossa o fegato [11].
- Inibitori PARP, che sono un tipo di farmaco mirato e rappresentano un trattamento per alcune donne affette da cancro ovarico; sono anche in fase di sperimentazione come trattamento per altri tipi di cancro [12].
- Inibitori mTOR (sigla che sta per “mammalian target of rapamycin”, ovvero bersaglio della rapamicina nei mammiferi). La proteina mTOR, target della rapamicina nei mammiferi, è codificata nell’essere umano dal gene FRAP1. Si tratta di una chinasi proteica a serina e treonina che controlla la crescita, la proliferazione, la motilità e la sopravvivenza cellulari, oltre alla sintesi proteica e alla trascrizione [13].
- Inibitori PI3K: le fosfatidilinositolo-3-chinasi (PI3K) costituiscono una classe di enzimi capaci di mediare la trasferenza di gruppi fosfato da molecole ad alto potenziale energetico, come l’adenosina trifosfato (ATP), a substrati specifici attraverso un processo biochimico denominato fosforilazione (1). Queste chinasi svolgono un ruolo cruciale in diversi processi cellulari, incluse la proliferazione, l’accrescimento, la sopravvivenza, la motilità e le vie metaboliche cellulari. [14]
- Inibitori Trop2: il Trop2 si è rivelato un bersaglio terapeutico promettente nel trattamento oncologico, farmaci a bersaglio molecolare indirizzati a inibire questa particolare glicoproteina sono approvati per il trattamento del carcinoma mammario triplo-negativo metastatico. [15]
In sintesi
Il tumore al seno (carcinoma mammario) è una malattia complessa la cui causa principale è la mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2. La prevenzione, la diagnosi precoce e un trattamento appropriato sono fondamentali per migliorare la sopravvivenza e la qualità della vita delle pazienti affette da questa patologia. L’educazione alla salute (dall’alimentazione al controllo del peso e all’abuso di alcol e fumo) e la partecipazione attiva ai programmi di screening, a partire dai 20 anni di età, sono di vitale importanza; non di meno, la consapevolezza dei fattori di rischio che possono contribuire in modo significativo a ridurre l’incidenza e la mortalità correlate al tumore al seno.
Il cancro al seno, sebbene rappresenti una sfida significativa per la salute delle donne, è una malattia che può essere gestita e trattata efficacemente se individuata precocemente. Con una strategia ben coordinata che integra prevenzione, diagnosi precoce e trattamenti personalizzati quali chirurgia, radioterapia, chemioterapia, immunoterapia e terapie target, è possibile migliorare notevolmente il quadro della sopravvivenza e della qualità della vita delle pazienti.
Fonti e bibliografia
- What is breast cancer [CDC.gov] URL: https://www.cdc.gov/cancer/breast/basic_info/what-is-breast-cancer.htm
- BRCA Fact Sheet [Cancer.gov] URL: https://www.cancer.gov/about-cancer/causes-prevention/genetics/brca-fact-sheet
- Tumore del seno [AIRC] URL: https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/guida-ai-tumori/tumore-del-seno
- Breastfeeding and breast cancer [Breast Cancer UK] URL: https://www.breastcanceruk.org.uk/breastfeeding-and-breast-cancer/
- Breast cancer: symptoms [NHS] URL: https://www.nhs.uk/conditions/breast-cancer/symptoms/
- Breast cancer: diagnosis [NHS] URL: https://www.nhs.uk/conditions/breast-cancer/diagnosis/
- MIBB [XDonna] URL: https://www.xdonna.ch/biopsia-mammaria-vacuum-assistita-stereotassica-mibb/
- Visita senologica [AIRC] URL: https://www.airc.it/cancro/prevenzione-tumore/prevenzione-donna/seno-autopalpazione-visita-senologica
- Intervento chirurgico [Susan Komen Italia] URL: https://www.komen.it/lintervento-chirurgico/
- Immunotherapy (Breast Cancer) [Cancer.gov] URL: https://www.cancer.org/cancer/types/breast-cancer/treatment/immunotherapy.html
- Targeted Therapy [Breastcancer.org] URL: https://www.breastcancer.org/treatment/targeted-therapy
- PARP inhibitors [Cancer Research UK] URL: https://www.cancerresearchuk.org/about-cancer/treatment/targeted-cancer-drugs/types/PARP-inhibitors
- mTOR inibitori [Fondazione ARTOI] URL: https://www.artoi.it/mtor-inibitori/
- Inibitori di PI3K nella cura del carcinoma mammario: quando una mutazione diventa bersaglio [4ON Community] URL : https://4oncommunity.com/2020/07/11/inibitori-di-pi3k/
- Advances in Trop2-targeted therapy: Novel agents and opportunities beyond breast cancer [Elsevier, 2022] URL: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0163725822001905