Terapia del dolore in ambito oncologico: di cosa si tratta?

martedì, 10 Ott 2023

Il dolore è uno dei sintomi più comuni e debilitanti che accompagnano molte patologie oncologiche; la sua gestione efficace è una componente essenziale del protocollo terapeutico dei pazienti con cancro. Nell’articolo sarà esaminata la terapia del dolore in ambito oncologico, presentandone il funzionamento, le indicazioni e saranno fornite informazioni utili per i pazienti.

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Il dolore legato al cancro può avere un notevole impatto sulla salute e sulla qualità della vita del paziente, influenzandone sia il benessere fisico che psicologico, nonché altri aspetti quali l’alimentazione. Può derivare direttamente dal tumore, come nel caso in cui una neoplasia prema sui nervi o sulle ossa oppure ostruisca visceri o organi [1]; diversamente, può essere la conseguenza di trattamenti quali la chirurgia, la chemioterapia o la radioterapia [1]. La terapia del dolore in ambito oncologico è una branca della medicina – viene anche definita “medicina del dolore” – che si concentra sull’alleviare questo particolare sintomo.

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Terapia del Dolore nei Malati di Tumore: come funziona?

La medicina del dolore in ambito oncologico si basa su un approccio multimodale che mira a lenire i sintomi e migliorare significativamente la qualità di vita del paziente; questo può includere l’uso di terapie farmacologiche (analgesici o antidolorifici [2]), il supporto psicologico [3], la fisioterapia [4], le tecniche di rilassamento [5] e gli interventi chirurgici [6].

Gli analgesici utilizzati possono variare da farmaci non oppioidi, come il paracetamolo e gli antinfiammatori non steroidei, a oppioidi più potenti come la morfina. Inoltre, i corticosteroidi possono essere utilizzati per ridurre l’infiammazione e l’edema, mentre gli antidepressivi (farmaci per il controllo della depressione) e gli antiepilettici possono essere utili nel trattamento del dolore neuropatico.

Nel dettaglio [7]:

  • FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei): classificati come antidolorifici e antifebbrili “leggeri” (non è richiesta prescrizione medica per l’acquisto);
  • Farmaci oppioidi (talvolta denominati morfinici): usualmente prescritti per lenire il dolore in stadi avanzati della malattia, sono suddivisi in deboli o forti in relazione alla potenza del principio attivo; in questa categoria ricadono la codeina e il tramadolo, nonché l’ossicodone, il fentanil, l’idromorfone e il metadone.

Nell’ambito delle cure palliative, il supporto psicologico, in particolare la terapia cognitivo comportamentale (CBT), non mira necessariamente ad eliminare il dolore ma a consentirne una gestione migliore [8]. Il trattamento cognitivo-comportamentale è volto ad istruire il paziente – al quale è richiesta partecipazione attiva – su come mettere in atto strategie di autocontrollo e ristrutturazione cognitiva che possono lenire il dolore o renderlo più sostenibile [8].

L’obiettivo della fisioterapia, in oncologia, consiste nell’attenuare alcuni degli effetti collaterali associati alla neoplasia o al suo trattamento, con conseguente miglioramento della qualità della vita, indipendentemente dalla prognosi, contribuendo al raggiungimento del massimo livello di attività funzionale e indipendenza, nonché al sollievo dai sintomi che arrecano sofferenza al paziente.

Generalmente, durante i primi stadi della malattia, si verifica una riduzione della forza muscolare a causa di interventi chirurgici, effetti collaterali dei farmaci e delle radiazioni. Pertanto, gli aspetti principali dell’approccio fisioterapico comprendono la prevenzione delle complicazioni legate alla malattia (ad esempio in un paziente bloccato a letto , o che ha subito una perdita o riduzione della mobilità, potrebbero insorgere piaghe da decubito), l’aumento della forza muscolare mediante esercizi, l’attuazione di transizioni posturali (dalla posizione supina a quella seduta e viceversa, rotolamenti, posizionamenti corretti per il comfort, il raggiungimento dell’ortostatismo) e di miglioramento della deambulazione [9]. La fisioterapia può anche rientrare nell’ambito dell’assistenza domiciliare al paziente.

Tecniche di rilassamento e training autogeno hanno come obiettivo l’eliminazione (o la riduzione) di stress e fattori emotivi che possono esacerbare il dolore oncologico. Inoltre, il rilassamento (anche mediante respirazione controllata) contribuisce a diminuire paure e ansie, nonché la tensione muscolare [5]. Tra le tecniche ritenute più efficaci, quella della “visualizzazione” (pensare ad immagini piacevoli), nonché della “distrazione” (praticare attività che spostano il focus dal dolore).

La gestione del dolore dei pazienti oncologici può, talvolta, richiedere l’intervento chirurgico di tipo neurologico finalizzato a bloccare i centri del dolore. Questo può prevedere l’inserimento di [10]:

  • Pompa intratecale (Pain Pump): un dispositivo che consente l’infusione dei farmaci direttamente nel liquido cefalorachidiano;
  • Stimolatori del nervo periferico: elettrodi che, posti sul nervo periferico, bloccano i messaggi che partono dal sistema nervoso e che il cervello interpreta come dolore.

Altre procedure mediche (utilizzate anche in caso di dolore cronico) prevedono [10]:

  • Catetere epidurale: consiste nell’infusione di anestetici o analgesici direttamente nello spazio epidurale del midollo spinale;
  • Ablazione (o Neurolisi) con radiofrequenza: tecnica che sfrutta l’energia elettrica prodotta da onde radio; applicata al nervo, riduce i segnali del dolore;
  • Blocco anestetico nervoso: prevede l’infiltrazione di farmaci analgesici direttamente sui nervi che inviano i segnali del dolore;
  • TENS (elettrostimolazione nervosa trans-cutanea): consiste nell’applicazione di elettrodi sulla cute e successiva trasmissione di impulsi elettrici sulle fibre nervose al fine di ridurre i segnali del dolore [7].

Per combattere il dolore, in particolar modo quello neuropatico (ad esempio derivante da Sindrome da dolore regionale complesso), possono essere inoltre prescritti farmaci antidepressivi e antiepilettici, ritenuti più efficaci degli analgesici [11].

Terapia del Dolore nei Malati di Tumore: quando è indicata?

Generalmente parlando, la terapia del dolore è indicata in qualsiasi fase della malattia oncologica in cui il paziente sperimenta questo sintomo, il che può avvenire all’inizio della diagnosi, durante il percorso terapeutico o negli stadi avanzati della malattia.

Le tipologie di dolore oncologico includono [10]:

  • Dolore fantasma: può insorgere a seguito di un intervento di asportazione (ad esempio la mastectomia) e provoca al paziente una sensazione di dolore – talvolta pulsazioni, bruciore e compressione – localizzato nell’area rimossa;
  • Dolore osseo: può essere percepito dal paziente in caso di metastasi, spesso localizzate sulle strutture ossee [7];
  • Dolore neuropatico: si verifica quando le cellule cancerose premono contro la spina dorsale o i nervi; la sensazione è quella di bruciore o di dolore improvviso;
  • Dolore ai tessuti molli (muscoli, tendini, pelle e grasso): insorge sotto forma di crampi, dolore acuto o pulsante;
  • Dolore riferito: quando la sede del sintomo è diversa dall’area in cui è stata diagnosticata la neoplasia.

La gestione del dolore percepito dal paziente è un aspetto fondamentale del trattamento dei tumori. Come si è visto in precedenza, la medicina dispone di strumenti efficaci per lenire il sintomo, ma questo richiede che il soggetto comunichi apertamente – e senza paura di essere considerato “debole” – con il proprio medico curante affinché possa predisporre esami di accertamento e, successivamente, la cura più adeguata.

Per un’esatta valutazione dei sintomi e della loro possibile origine, le informazioni che il medico può richiedere durante una visita specialistica includono [10]:

  • Descrizione del dolore: intensità su una scala da 1 a 10 (dove 10 implica un dolore estremo e insopportabile) e tipologia (pulsante, continuo);
  • Localizzazione: è importante indicare al medico l’esatta sede del dolore, in modo che ne possa determinare le cause;
  • Frequenza di insorgenza: un’altra informazione importante riguarda i momenti in cui si percepisce dolore, ad esempio se è continuo o insorge in occasione di particolari attività o movimenti.

La valutazione dell’opportunità di intraprendere una terapia del dolore viene fatta dal medico non appena il paziente percepisce i primi sintomi. Prima si interviene, e più alte sono le probabilità di prevenzione di ulteriori disagi che potrebbero insorgere durante il percorso di cura o l’avanzamento della malattia [10].

Terapia del Dolore nei Malati di Tumore: informazioni utili

Questo tipo di terapia, che svolge un ruolo essenziale nella cura dei pazienti oncologici, è un processo collaborativo che coinvolge il soggetto, i membri della famiglia e l’equipe sanitaria. La comunicazione aperta e onesta tra queste parti è fondamentale per garantire che il sintomo e i disagi che ne derivano siano adeguatamente gestiti. I pazienti devono essere incoraggiati a parlare liberamente del dolore che sentono, compresa la sua localizzazione, intensità e le caratteristiche.

Inoltre, dovrebbero essere informati circa il rischio di effetti collaterali dei farmaci per il dolore, come la sonnolenza o la stipsi, nonché nausea, vomito o confusione mentale [12], in modo che questi possano essere gestiti tempestivamente.

È importante che i pazienti comprendano che il controllo del dolore è un aspetto fondamentale del percorso di cura e che non dovrebbero temere l’uso di oppioidi per il timore di sviluppare dipendenza. Questo è un mito comune che può impedire un trattamento adeguato del dolore [7]. Gli oppioidi, quando assunti correttamente sotto la supervisione di un medico, possono essere strumenti efficaci per la gestione della problematica.

Quasi la metà (44,5%) dei pazienti oncologici sperimenta dolore [13] – di intensità variabile tra il moderato e l’intenso – e tra l’80% e il 100% vede insorgere questo sintomo in stadi avanzati della patologia [10].

L’etica della terapia del dolore ruota attorno al bilanciamento tra il diritto del paziente al sollievo dal dolore e la responsabilità di preservare la loro salute generale e il loro benessere. In Italia, il Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB) si è espresso a riguardo, già nel 2001, fornendo linee guida e riassumendo i principali orientamenti legislativi in materia [14].

Conclusioni

La terapia del dolore, in contesto oncologico, è un processo importante nella gestione dei pazienti affetti da tumore. Il dolore è un sintomo comune e debilitante associato a numerose patologie oncologiche, e che influenza sia il benessere fisico che psicologico. Può derivare direttamente dal tumore o essere causato da trattamenti come la chirurgia, la chemioterapia o la radioterapia. Conosciuta anche come medicina del dolore, si basa su un approccio multimodale che comprende la somministrazione di farmaci, psicoterapia, fisioterapia, tecniche di rilassamento e interventi chirurgici.

I farmaci analgesici utilizzati variano da farmaci non oppioidi come il paracetamolo e gli antinfiammatori non steroidei, a oppioidi più potenti come la morfina. La terapia cognitivo-comportamentale può offrire supporto psicologico al paziente, istruendolo a gestire il dolore. La fisioterapia mira a migliorare la qualità della vita attraverso il ripristino della funzionalità e dell’indipendenza, oltre al sollievo dai sintomi legati al tumore o al trattamento.

La terapia è indicata in qualsiasi fase della malattia oncologica in cui il paziente sperimenta dolore e una comunicazione aperta e tempestiva tra il paziente, la famiglia e l’equipe sanitaria è cruciale per garantire una gestione efficace dei sintomi.

Fonti e bibliografia

  1. Dolore oncologico: le domande più frequenti [AIRC]
    URL: https://www.airc.it/cancro/affronta-la-malattia/come-affrontare-la-malattia/dolore-oncologico-faq
  2. Analgesici [ISS – Istituto Superiore della Sanità]
    URL: https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/a/analgesici
  3. Dolore oncologico: in che modo influenza la salute mentale? [Fondazione Veronesi]
    URL: https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/dolore-oncologico-in-che-modo-influenza-la-stabilita-psicologica
  4. Terapia del dolore: differenze tra paziente oncologico e dolore cronico e percorso di cure [Policlinico Gemelli, Roma]
    URL: https://privato.policlinicogemelli.it/approfondimenti/terapia-del-dolore/
  5. Metodi non farmacologici per il controllo del dolore [AIMAC]
    URL: https://www.aimac.it/libretti-tumore/terapia-dolore/metodi-non-farmacologici-per-il-controllo-del-dolore
  6. Palliative surgery for cancer pain [Evidence-Based Case Reviews, 2002]
    URL: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1071678/
  7. Terapia del dolore [AIMAC]
    URL: https://www.aimac.it/cura-tumore/terapia-dolore
  8. La psicoterapia cognitiva e comportamentale nel dolore cronico: dall’assessment al progetto terapeutico [Fisio Science]
    URL: https://www.fisioscience.it/blog/la-psicoterapia-cognitiva-e-comportamentale-nel-dolore-cronico-dallassessment-al-progetto-terapeutico/
  9. Riabilitazione fisioterapica e contrasto del dolore oncologico [Fondazione Procacci]
    URL: https://www.fondazioneprocacci.org/pubblicazioni/news/350-la-riabilitazione-fisioterapica-a-contrasto-del-dolore-oncologico.html
  10. Pain Management: Cancer Care [Cleveland Clinic]
    URL: https://my.clevelandclinic.org/health/treatments/17316-pain-management–cancer-care
  11. I farmaci che spengono il dolore neuropatico non sono gli analgesici [Fondazione Veronesi Magazine]
    URL: https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/neuroscienze/i-farmaci-che-spengono-il-dolore-neuropatico-non-sono-gli-analgesici
  12. Farmaci Oppioidi e Cancro [AIMAC]
    URL: https://www.aimac.it/libretti-tumore/terapia-dolore/farmaci-oppioidi-cancro
  13. Update on Prevalence of Pain in Patients with Cancer 2022: A Systematic Literature Review and Meta-Analysis [Cancers, 2023]
    URL: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9913127/
  14. Terapia del dolore – Testo integrale [CNB]
    URL: https://bioetica.governo.it/media/1880/p47_2001_terapia-del-dolore_it.pdf

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